24-26 Marzo 2021

Bogotà, Colombia


Il Congresso è realizzato da:

ADERISCONO al Congresso:

5. L’intelligenza artificiale del diritto e l’intelligenza artificiale delle macchine

Data: giovedì 25 Marzo 2021 9:30 (Bogotá)

L’intelligenza artificiale potrebbe aiutarci ad affrontare la pandemia. Ma la stessa intelligenza può essere inafferrabile. L’intelligenza artificiale che governa già il nostro presente e promette di governare più compiutamente il futuro, apre molte questioni: si tratta delle questioni relative all’agire di macchine complesse le quali sono capaci di apprendere ad apprendere e quindi di apprendere a partire da sé. Ora queste macchine, dato che sono in condizione di scegliere, non solo sono imprevedibili a se stesse ma, in particolare, sono imprevedibili agli altri. Le loro possibilità di agire devono essere delimitate. Ora il trattamento delle questioni relative a questa delimitazione viene affidato alla morale o addirittura all’etica, che è la teoria della morale. In questo modo, però, si occulta il rischio delle macchine con il rischio della morale. E ciò accade perché gran parte dei concetti giuridici che qualificano l’agire non si ritiene possano essere adatti a qualificare l’agire di macchine.

Questa situazione lascia emergere i limiti del diritto e i limiti di una comunicazione che affronta il nuovo con le stesse tecnologie che furono usate di fronte alla scoperta dell’esistenza degli indios nelle Americhe. Ma  così ci si impedisce di considerare in modo realistico tanto l’utilità di questa nuova intelligenza quanto i rischi che ad essa sono connessi. Ad esempio – solo due possibili motivi di discussione: poiché si rende possibile risparmiare forza lavoro che fino ad ora i suoi proprietari vendevano sul mercato, si riuscirà a destinare il tempo sociale risparmiato alla produzione di energia cognitiva, cioè alla costruzione di una società della conoscenza? Oppure l’economia imporrà la produzione di nuova schiavitù?

La diffusione della comunicazione, le costruzioni semantiche, i condensati di senso, le immagini, l’involucro sonoro e visivo che si apre per far esplodere le passioni – tutto ciò che circola come sostituto funzionale dell’opinione pubblica e che costituisce la superficie sulla quale si rispecchiano le hate-, fake-, othering-societies – tutto questo è il risultato di elaborazioni effettuate largamente da intelligenze artificiali, le quali effettuano da sé selezioni e determinazioni di senso. Sono esse che decidono come si comunica e su che cosa si comunica. Ora, queste societies trovano proprio nella morale la legittimazione delle loro politiche attraverso le quali generano violenza contro la complessità.

Probabilmente una riflessione non morale sulla forma della concettualità con la quale operano i nostri sistemi giuridici potrebbe permettere di osservarne i limiti, di elaborare strategie concettuali nuove e diverse, adeguate al trattamento delle possibilità e del rischio della complessità delle macchine complesse.

Coordinatore:

Luis Raigosa Sotelo, Messico, lraigosa@itam.mx

Intervengono:

  • Nuria Belloso Martín
  • Jorge Cerdio
  • Sara Tommasi
  • Edna Ileana Tapia Hernández
  • Lucas Fucci Amato
  • Luis Raigosa
  • Edilberto Melo Rubiano
  • Marcos Alaor Diniz Grangeia
  • Maíra Morato Araújo Machado
  • Pasquale Luigi Di Viggiano
  • Meire Furbino, Lavínia Assis Bocchino

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